I prestiti immobiliari vanno oltre i 15 anni e scende l’età media

Richieste in flessione per il calo delle surroghe con picco a dicembre (-19%).

 

Il sole 24 ore

Richieste al palo (con un leggero calo), ma importi erogati in aumento. Un mercato sostenuto dalle generazioni più giovani, grazie agli incentivi governativi, e dai mutui green. Ma con tempi di restituzione più lunghi per alleggerire il più possibile il peso sul reddito a disposizione. Sono i principali segnali di novità che emergono dall’analisi dell’ultimo barometro Crif sul mercato dei mutui nel 2021.
Malgrado il progressivo recupero delle compravendite residenziali e dei prezzi al metro quadro, il mercato dei mutui immobiliari sembra ancora risentire della pandemia e lo scorso anno ha registrato una lieve flessione delle richieste, pari a -0,2% rispetto al 2020 quando si era registrata una crescita del +2,8% rispetto ai precedenti 12 mesi. A dicembre le richieste sono calate del -19%, seguendo un andamento in discesa iniziato nel giugno scorso.
I dati si spiegano con il calo delle surroghe, a causa del fisiologico ridimensionamento dei contratti per i quali la rottamazione risulta ancora vantaggiosa.
«La dinamica della domanda di mutui – spiega Maurizio Liuti, corporate communication director di Crif – risulta in controtendenza rispetto all’andamento positivo delle erogazioni che, come rilevato anche dall’Osservatorio Assofin-Crif-Prometeia sul credito al dettaglio, nei primi 9 mesi dell’anno avevano fatto segnare un incremento del +21,3% relativamente ai flussi e del +16,1% per numero di contratti. La performance delle richieste conferma l’andamento negativo che ha avuto il comparto durante la seconda metà dell’anno e, soprattutto, risente del forte ridimensionamento dei mutui di sostituzione».

 

Importi e rimborsi

L’importo medio richiesto si è attestato a 139.110 euro, in crescita del +4,1% rispetto all’anno precedente. Questo si spiega non solo con il recupero dei prezzi degli immobili dopo una lunga fase recessiva, ma soprattutto proprio con il ridimensionamento dei contratti di surroga, che per loro natura, presentano un valore decisamente inferiore a quello dei mutui d’acquisto.
Nel complesso quasi i 3/4 delle richieste presenta un importo al di sotto dei 150mila euro, a conferma della propensione a orientarsi verso soluzioni in grado di pesare il meno possibile sul bilancio familiare. Un’ulteriore indicazione coerente con questa tendenza è anche il fatto che oltre l’80% delle richieste di mutuo si è caratterizzato per una durata superiore ai 15 anni, che consente di spalmare il piano di rimborso su un arco temporale di lungo periodo.

 

Si abbassa l’età media

I bonus under 36 hanno poi abbassato l’età media dei richiedenti mutui. Se al primo posto si conferma nuovamente la fascia compresa tra i 35 e i 44 anni con il 32,4%, al secondo si collocano subito gli under 35 che – stimolati dagli incentivi varati dal Governo – compongono il 30,5% del totale di chi ha richiesto un mutuo (contro il 27,5% del 2020, mentre tutte le classi anagrafiche mostrano una contrazione rispetto all’anno precedente).

 

Ristrutturazione e green

Ci sono,poi, i nuovi trend che hanno inciso positivamente sull’andamento della domanda, tra cui i mutui di ristrutturazione e, soprattutto, quelli green per l’efficientamento energetico dell’abitazione, che sono arrivati a rappresentare l’8% sul totale dei finanziamenti per l’acquisto e l’11% di quelli per la ristrutturazione.
«In assenza di nuovi shock e con un consolidamento della ripresa, oltre che con i tassi d’interesse ancora contenuti – conclude Liuti –, per il 2022 ci si attende un progressivo recupero della domanda di mutui immobiliari. Prospettive positive anche sul fronte delle erogazioni, che beneficeranno tra l’altro di una rischiosità degli impieghi che si è attestata sul livello più basso degli ultimi anni: per i mutui immobiliari, nell’ultima rilevazione dello scorso settembre, era scesa addirittura allo 0,7 per cento».

 

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